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. . Nell’ultimo secolo, le condizioni di molte popolazioni sono cresciute enormemente permettendo un benessere impensabile solo poco tempo addietro. Una prosperità dovuta principalmente all’evoluzione scientifica e tecnologica che queste nazioni hanno perseguito. Sfortunatamente, solo una parte dell’umanità può beneficiare delle necessarie risorse affinché queste condizioni siano realizzabili. La maggioranza degli uomini versa ancora nell’indigenza con scarse possibilità di addivenire ad una vita libera e gratificante. La ragione di questa situazione è dovuta ai limiti imposti al vero significato esistenziale dell'uomo; il quale è rimasto ancorato a convinzioni risalenti ad un passato che in realtà non esiste più. Un passato che viene sostenuto e difeso da istituzioni che non dimostrano alcuna volontà di elevarsi ad un più alto livello di civilizzazione. Nel momento in cui la scienza dimostra straordinari risultati nel suo sviluppo, il significato l’esistenziale e spirituale dell'uomo resta legato a convinzioni espresse in epoche in cui la conoscenza scientifica era praticamente inesistente. Oggi è possibile accedere ad un altro livello, una visione che non può mancare nella cultura di ogni persona razionale, poiché essa rappresenta l’indirizzo prevalente per le generazioni future. Tale affermazione non è desunta dalla fiducia riposta nella ragionevolezza degli uomini, sulla quale è meglio non confidare troppo, ma sugli enormi vantaggi che possono derivare ad ogni persona dal suo apprendimento. . . l’ateismo e la fede religiosa. . I poteri sociali, politici e religiosi, nello stabilire l’ordinamento delle comunità, hanno imposto alla popolazione questi due sole fondamentali direzioni. Le quali, vengono universalmente accettate senza minimamente esaminare la loro effettiva utilità strategica a livello sociale.
A dispetto di un elevato tenore di vita raggiunto in taluni Paesi, vengono perpetrate nel mondo ogni genere d’iniquità e sopraffazioni. Prevaricazione e dispotismo sembrano essere parte di un immutabile e prestabilito vivere umano, dove . retorica ed ipocrisia . sembrano essere alleate nell’indicare al mondo come è più conveniente e giusto vivere. Assurde direttive di una società malata che interpreta un modo di pensare la vita sostanzialmente falso ed ingannevole. Un'interpretazione tendente a far credere alla gente che sia utopistico costruire una società equa e migliore per tutti. . Per l’ateo, il significato della vita è circoscritto in se stesso, nella propria individualità, il suo spirito non ha un futuro e tutto comincia con la nascita e finisce con la morte. Al processo evolutivo della vita non è data importanza, relegando il contenuto dell’esistenza al ruolo di evento puramente casuale. L’ateista non considera che l’uomo è il risultato di un lunghissimo processo di mutazioni che ha elevato delle semplici primordiali forme di vita a sviluppare la capacità di ragionare sulle cose. Un processo evolutivo capace di mettere il "pensare umano" al di sopra di quelle caratteristiche istintive, tipiche dei nostri predecessori animali. . . considerare la vita in termini di pura egoistica convenienza. . Non esistendo futuro dopo la morte, l’ateo è interessato solo al benessere ottenibile in questa vita senza preoccuparsi troppo dei danni causati alla società futura. Di conseguenza, accade che, egli persegua il proprio tornaconto ad ogni costo, imponendo un egoistico e superficiale stile di vita che non richiede una particolare interiore moralità. L’intelligenza dell’uomo è messa al servizio dell’istinto prevaricatore, innato in ogni individuo, che spinge ognuno a dar la caccia al proprio benessere sensoriale tramite lo sfruttamento dei propri simili. Tale è il prevalente indirizzo cui sono volte le attuali società considerate “evolute”. Una direttiva strategica che comunque non riconosce al sistema gli enormi ed evidenti vantaggi conseguenti ad ognuno dalla globale evoluzione sociale. L’egoismo umano dimentica che, se non fosse per i servigi resi dalla collettività nel suo insieme, non ci sarebbe mai stata alcuna evoluzione e gli uomini non saprebbero neppure leggere e scrivere. In realtà è possibile che i veri ateisti non esistano neppure perché tutti sono in grado di percepire istintivamente quanto straordinario sia il mistero offerto dalla vita. Probabilmente è solo la mancanza di possibili alternative alla fede religiosa a farli dichiarare tali. . Quelli che hanno invece il "dono" della fede sono certi di possedere la sola, possibile verità. Essi sono cosi convinti delle loro supposizioni che scartano a priori tutte le altre, senza rendersi conto che la loro presunzione di fede è fondata su . basi esclusivamente immaginarie. . Ipotesi prettamente personali e di parte, aventi supporti indimostrabili a qualsiasi analisi ragionevole. Uniti dalla stessa intolleranza nei confronti di quelli che la pensano diversamente, non v’è modo d'indurli alla ragione in quanto sono convinti che, come asseriva Pascal: . "Se la ragione potesse spiegare la fede questa non sarebbe fede". . Per loro, tutti gli altri esseri umani, inclusi quelli che usano l’intelligenza per comprendere i disegni di Dio, sono: ignoranti, stupidi o in mala fede. Un . razzismo religioso
in cui non è il colore della pelle a manifestare la presunta supremazia, ma quello del significato ideologico spirituale, il quale diventa strumento di divisione, risentimento e spesso autentico odio. I credenti rifiutano di accettare il principio secondo cui tutti noi viviamo in un universo guidato da leggi fisiche impossibili da cambiare. Leggi che, proprio ammettendo l’esistenza di Dio come atto di fede, devono obbligatoriamente ricondursi alla sua volontà. . Dovrebbe essere evidente a tutti come, il cercare di comprendere le leggi fisiche che determinano gli eventi nel mondo, significhi in realtà cercare gli ordinamenti espressi da Dio medesimo. . Di fronte a questa palese, incontestabile, inoppugnabile verità, noi osserviamo invece come la fede sia invariabilmente incline a formulare supposizioni spesso in manifesta contraddizione con i risultati scientifici razionali. Supposizioni atte a soddisfare la presunzione di chi vuole imporre il potere delle proprie idee e convinzioni a quelle stesse ed evidenti leggi stabilite dal Dio professato. Un orientamento spirituale il loro, che, contrariamente a quanto è fatto credere, non è affatto manifestazione della Divina volontà, ma costituisce un atto d’inaudita ignoranza, . un’eresia perpetrata nei confronti delle indiscutibili disposizioni emesse dal Dio in cui essi stessi dicono di credere. . Un atteggiamento ostile verso la scienza teso al rifiuto di quanto emerge dalla razionalità, solo perché questa non risulta conforme alle arcaiche e limitate aspettative di . coloro che giudicano l’uso della ragione un evento pressoché “trascurabile”. . . Questi sono sommariamente i due indirizzi esistenziali offerti dall'odierna cultura. Non resta che scegliere tra la padella e la brace sapendo che, da qualsiasi parte si decida di stare, si aderisce comunque ad una “ipotesi immaginaria” non suffragata da alcun riscontro nel mondo reale. Concepire però l’esistenza dell’uomo come qualcosa destinato a fermarsi a questo stadio di conoscenza, significa imporre dei limiti all’intelligenza che solo una limitata e supponente cultura è capace di produrre. Significa pensare che l’esistenza umana debba essere destinata a soddisfare essenzialmente gli istinti prevaricatori di coloro che sono incapaci di usare il bene più prezioso nell’universo per intendere il proprio stato. Un bene senza il quale l'uomo è solo una preda in pasto a quegli istinti che caratterizzano gli animali da cui il genere umano discende. . E’ quantomeno paradossale che le istituzioni religiose di tutto il mondo, anziché favorire la ricerca scientifica, in quanto unica strada per comprendere i veri disegni di Dio, mostrino invece da sempre estrema diffidenza ed avversione nei suoi confronti. Si provi ad immaginare a che livello sarebbe oggi il mondo se i religiosi tutti avessero diffuso, come prima direttiva: . lo studio delle leggi scientifiche in quanto leggi imposte da Dio. . Non è difficile immaginare quanta poca strada avrebbe fatto l’ignoranza e quante sofferenze e patimenti l’umanità si sarebbe risparmiata. _____________________________________________________________________________________ . Quanto proposto in questa sede rappresenta la visione del mondo come essa appare una volta eliminato tutto quello che l'immaginazione, la presunzione, o i limiti degli umani se si preferisce, hanno creato nel corso dei secoli. |
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